Home » Blog » Come arredare casa: idee e consigli » Marmo: cos’è, caratteristiche e utilizzi
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La parola “marmo” deriva dal greco marmaros e significa letteralmente “pietra splendente”. Fin dall’antichità, infatti, questa roccia veniva apprezzata enormemente per la sua luminosità intrinseca data dal basso indice di rifrazione della calcite (minerale di cui è prevalentemente composta) il quale permette alla luce di permeare all’interno della pietra prima di essere riflessa.
La realizzazione dei primi oggetti in marmo risale all’epoca neolitica nella Grecia antica la quale era ricca di cave di marmo. Da lì l’utilizzo di questa pietra si è esteso fino alle origini della scultura greca e poi all’architettura dell’epoca classica.
Per influenza della cultura greca, anche i romani considerarono il marmo un materiale particolarmente pregiato. In un primo momento, quindi, i romani importarono il marmo dalla Grecia e, successivamente, iniziarono a estrarlo nei propri territori come ad esempio nell’area lunense da cui proviene il famosissimo marmo di Carrara.
Il marmo è una roccia metamorfica il cui principale componente è il carbonato di calcio (CaCO3). Esistono diverse tipologie di marmo che vengono classificate in base alla loro composizione e alle impurità presenti al loro interno.
La sua purezza caratteristica, priva di qualsiasi impurità e residuo, solleva spontaneamente in noi un quesito: come nasce il marmo?
Ebbene, il marmo è frutto di una ricristallizzazione di minerali carbonatici presenti all’interno di rocce sedimentarie. Generalmente, queste rocce si formano per processi di metamorfismo regionale il quale, grazie a temperatura e pressione elevate, tende ad aumentare la grana dei cristalli conferendo al marmo il suo tipico aspetto saccaroide.
Di conseguenza, ciò dà luogo a un mosaico di cristalli di calcite o di dolomite il quale viene privato progressivamente di qualsiasi fossile, stratificazione o struttura sedimentaria presenti in partenza: ecco come si crea il marmo e da cosa deriva la sua classica limpidezza.
In base alla propria composizione, è possibile sviluppare una prima categorizzazione delle diverse tipologie di marmo:
Invece, la colorazione delle varie tipologie di marmo è dovuta alla presenza o meno di impurità minerali come limo, ossidi di ferro, argilla o sabbia. Il processo di ricristallizzazione che anche queste impurità subiscono durante i processi metamorfici porta alla formazione delle venature colorate tipiche del marmo.
Tra le varie tipologie di marmo, originariamente veniva adoperato solamente quello bianco poiché considerato puro e perfetto proprio per la sua assenza di impurità al suo interno. In età moderna e contemporanea, al contrario, tutte le tipologie di marmo (anche quelle dalle più stravaganti particolarità cromatiche) sono state rivalutate, ognuna considerata simbolo di una diversa visione di fascino ed eleganza.
Ed è proprio l’eleganza del marmo che lo rende uno dei materiali più replicati e riprodotti in finta copia per poter conferire lusso a oggetti e superfici.
Sul mercato è possibile trovare moltissimi materiali con effetti marmo: tra i più comuni effetti marmo vi è senz’altro il classico marmo bianco con le caratteristiche venature e striature tendenti al grigio. Tra i materiali più in voga negli ultimi anni è impossibile non annoverare il gres porcellanato il quale viene realizzato in moltissime varietà e colori tra cui legno, pietra e non per ultimo il gres porcellanato effetto marmo.
Oltre al gres porcellanato effetto marmo vi sono altri esempi di finto marmo come ad esempio alcuni rivestimenti per mobili o pannelli di rivestimento per pareti fino ad arrivare alle resine per pavimento in finto marmo.
Il concetto è chiaro: il marmo, anche se si tratta di finto marmo, viene subito associato a idee di lusso, valore, eleganza e solennità.
Come abbiamo anticipato sopra, quella bianca continua a rappresentare la più pregiata tra le diverse tipologie di marmo.
Il suo colore puro e luminoso è dovuto alla quasi assenza di impurità al suo interno e alla sua composizione estremamente omogenea e quasi interamente costituita da Carbonato di Calcio (i colori molto uniformi che lo contraddistinguono variano dal bianco perlaceo al bianco avorio).
Il marmo bianco è la varietà preferita quando si tratta di arredamento in marmo: rivestimenti in marmo e piastrelle in marmo sono all’ordine del giorno nel settore lapideo. Tra le tipologie di marmo bianco presentiamo qui di seguito il marmo bianco di Carrara e il marmo Biancone.
È considerato tra i marmi per antonomasia ed è senz’altro il più famoso tra i marmi di Carrara. La peculiarità del marmo di Carrara è la grana sottile, omogenea e compatta, ricchissima di carbonato di calcio. Il marmo bianco di Carrara possiede un basso indice di rifrazione il quale conferisce alla pietra una speciale lucentezza in grado di dare grande luminosità agli ambienti in cui viene collocato.
È anche conosciuto come Bianco Perlino o Bianco d’Asiago per la zona di estrazione nell’Altopiano dell’Asiago. Si tratta di un marmo di colore bianco neutro, solido e di qualità e, in base all’area estrattiva alta o bassa della cava, si presenta con un colore bianco ghiaccio fino a un bianco leggermente più caldo.
Il marmo Biancone viene utilizzato principalmente per rivestimenti in marmo e per pavimentazioni interne ed esterne, spesso assieme al marmo Rosso Asiago per la realizzazione di pavimentazioni a scacchi.
Mentre il marmo è un calcare metamorfizzato, il marmo nero è in realtà un calcare sedimentario con molto bitume organico al suo interno, il quale gli conferisce il suo caratteristico colore nero viscoso.
Tra le tipologie di marmo nero che è opportuno annoverare troviamo il marmo nero Marquina e il marmo nero assoluto.
Il marmo nero Marquina prende il nome dal paese in Spagna dove viene estratto ed è categorizzato come calce bituminosa in quanto contiene minerali neri come carbonio o bitume (generato da fanghi).
Il marmo nero Marquina è caratterizzato da un colore nero profondo interrotto da inserti bianchi i quali derivano dalla presenza di resti fossili nonché da venature biancastre talvolta tendenti al verde.
Il marmo nero assoluto, meglio conosciuto come marmo nero Zimbabwe (per il paese da cui proviene), non è un marmo bensì una pietra naturale di origine magmatica simile al granito, il Gabbro.
La grana del marmo nero assoluto è di un colore che va dal grigio scuro al nero ed è contraddistinta da un’uniformità che lo rende una roccia molto omogenea ed elegante.
Anche il marmo beige è molto apprezzato in arredamento e deve la propria colorazione al sedimento sabbioso che la pietra ha ottenuto nei millenni.
Le due tipologie di marmo beige che presentiamo sono il marmo botticino e il Crema Marfil.
Il marmo Botticino è estratto nel bresciano e in particolare nelle cave di Botticino e comuni limitrofi. Si tratta di un marmo beige con venature marroni, estremamente compatto e dalla grana omogenea composta da fango fine, carbonatico e prevalentemente calcareo.
Il marmo Crema Marfil è un meraviglioso marmo di origine spagnola contraddistinto da un colore beige uniforme e da sottili venature color oro che lo rendono ancora più prezioso e facilmente riconoscibile.
Il marmo Crema Marfil è altresì considerato uno dei migliori marmi beige presenti sul mercato per via della sua resistenza all’impatto, delle ottime qualità fisiche e del basso coefficiente di permeabilità.
Il travertino è una roccia sedimentaria chimica e organogena, costituita principalmente da minerali di carbonato di calcio. Molto spesso venduto come marmo o pietra calcarea, in realtà il travertino non rappresenta nessuno dei due.
Nonostante sia effettivamente una pietra naturale proprio come marmo e granito, il travertino è contraddistinto da un processo di formazione differente: il travertino si forma quando acque ricche in bicarbonati cedono anidride carbonica all’atmosfera e agli organismi vegetali fotosintetici, questo processo favorisce la precipitazione di carbonato di calcio sottoforma di incrostazioni.
La morfologia dei depositi e la loro tessitura dipendono dal tipo di strutture che vengono incrostate, dalla velocità di flusso delle acque, dal tasso di precipitazione, dall’entità del contributo della vegetazione alla sottrazione di CO2, il che gli conferisce una struttura meno densa rispetto al marmo.
Il travertino è considerato una pietra estremamente versatile anche per la sua vastissima gamma di colori: in base ad alcuni fattori tra cui età della pietra e presenza di ossidi o impurità (es. sabbia, limo, piante), i colori che può assumere variano dal bianco latte al noce, dal rosa al rosso scarlatto.
Citiamo adesso due varietà di travertino, vale a dire il travertino noce e il travertino romano.
Anche se ne esistono varianti chiare, il travertino noce appartiene alla famiglia dei travertini di colore scuro con gradazioni tra il marrone e il noce, appunto. Ne esistono molte varietà in tutto il mondo ma generalmente viene considerato una pietra tipica toscana in quanto da questa zona provengono le varietà più pregiate.
Impossibile non parlare del travertino senza citare la sua variante più celebre, ovvero il travertino romano. Il termine travertino deriva da “tiburtinus” poiché proveniente in particolar modo da una zona sotto Tivoli.
Il travertino, infatti, fu uno dei materiali principalmente utilizzati nell’edilizia romana: così tipico ne fu l’uso (pensiamo ai monumenti del calibro del Colosseo, della Basilica di San Pietro, della Fontana di Trevi) che venne poi denominato travertino romano. Esistono diverse varianti del travertino romano le quali tendono generalmente verso tonalità chiare, dal crema all’avorio e dal tortora al grigio chiaro.
Il marmo verde è una pietra che può toccare diversi toni di verde, dal chiaro al quasi nero. La sua colorazione è spesso dovuta alla presenza molto abbondante dei minerali del gruppo serpentino derivanti da rocce originariamente ricche in magnesio con impurità di silice; una delle varietà di marmo verde, vale a dire il marmo verde di Prato, infatti viene anche detto serpentino.
I Marmi Verdi rappresentano brandelli di crosta oceanica emersi a seguito della collisione tra placche tettoniche. Sono quindi rocce magmatiche serpentinose spesso costituite da una struttura brecciata le quali hanno subito processi di ricementazione dei clasti di serpentino e processi di deposizione chimica di calcite bianca da acque circolanti ricche di bicarbonato di calcio.
Il verde Guatemala prende ovviamente il nome dal paese di provenienza in America Centrale anche se oggigiorno, in realtà, il principale sito estrattivo si trova in India. Il verde Guatemala è una roccia di colore verde smeraldo dal fondo normalmente omogeneo frastagliato da fitte venature di tonalità più scura.
Le serpentiniti sono frequenti soprattutto nella regione appenninica ma si possono trovare anche nella zona alpina. Con il termine marmo verde Alpi, vengono indicate genericamente le rocce serpentinitiche estratte nel nord Italia, in particolare in provincia di Aosta. Il marmo verde Alpi è una pietra brecciata principalmente di colore scuro e contraddistinto dalla presenza variabile di venature più chiare che ne risalta lo sfondo.
Le cave di marmo sono il luogo di estrazione di questa pietra. Esistono essenzialmente due tipologie di cave di marmo: le cave di marmo di pianura e le cave di marmo di monte.
Entrambe le tipologie di cava hanno delle difficoltà da superare. Le cave di marmo di pianura soffrono di umidità dovuta alla presenza di acque sotterranee le necessitano di centrali di pompaggio e sistemi di canalizzazione per il loro allontanamento. D’altro canto, le cave di marmo di monte presentano una grande difficoltà relativa al loro raggiungimento per la quale è richiesta la costruzione di strade lunghe e molto costose (pensiamo al marmo di Yule che viene estratto a 2.800 m sopra il livello del mare).
Fin dall’antichità sono stati molti i modi utilizzati per l’estrazione del marmo dalle cave ma lo sviluppo più importante in questo settore è stato registrato negli ultimi centocinquant’anni.
Con l’avvento della polvere da sparo, in particolare, l’estrazione del marmo è stata agevolata rispetto ai secoli precedenti: l’utilizzo di mine, infatti, permetteva l’estrazione del marmo in grandi porzioni e in un tempo relativamente breve. Questa tecnica comportava però un grande spreco di materiale. Ecco perché si passò dapprima a un utilizzo più controllato di esplosivi e poi a tecniche differenti.
Dopo l’esplosione si passò a metodi di estrazione del marmo “per taglio”. Il primo di tutti fu il taglio con filo elicoidale: un cavo attorno al quale erano avvolti a elica dei fili di acciaio e nelle cui scanalature veniva messa una soluzione di acqua e materiali abrasivi come la sabbia.
Il metodo successivo di estrazione del marmo, il quale risulta essere ancora il più utilizzato, è il taglio con filo diamantato, introdotto verso la fine degli anni Settanta nelle cave di Carrara. Il principio è molto simile al taglio con filo elicoidale ma al posto del materiale abrasivo viene adoperato del diamante per uso industriale il quale consente di ottenere risultati di gran lunga migliore e con il minimo spreco.
In base a tutti gli argomenti trattati in precedenza si ottiene il prezzo del marmo. In particolar modo, il prezzo del marmo dipende da tre fattori: tipologia di marmo, provenienza e qualità del blocco.
La tipologia di marmo è senz’altro la voce più importante in quanto alcune varietà di marmo sono più rare e sono considerate più pregiate di altre. La provenienza è un altro fattore fondamentale: l’elevato costo del marmo di Yule, ad esempio, deriva dalla difficoltà di estrazione trovandosi solamente in una cava in cima alle Elk Mountains in Colorado.
Infine, anche all’interno di una stessa tipologia il prezzo del marmo può variare in base alla bellezza del singolo blocco estratto.
Come abbiamo visto, l’utilizzo del marmo risale all’antichità: è iniziato con la realizzazione di statue, templi e costruzione pubbliche importanti fino ad arrivare all’applicazione edilizia. Ciò che è certo, è che il marmo è considerato all’unanimità un materiale sfarzoso in grado di elevare qualitativamente e di valorizzare l’ambiente in cui viene inserito.
Uno dei motivi principali per cui si utilizza il marmo nell’arredamento è senz’altro la sua durevolezza e resistenza agli urti e alle abrasioni: il marmo, infatti, è utilizzato allo stesso modo per l’arredamento indoor e l’arredamento outdoor.
Al di là delle ragioni tecniche e pratiche, ci sono poi ovviamente ragioni di carattere estetico per utilizzare il marmo nell’arredamento.
Prima fra tutti, la luminosità intrinseca di questo materiale: la capacità del marmo di riflettere la luce permette infatti di accentuare considerevolmente la luminosità degli ambienti.
Il marmo ha inoltre caratteristiche estetiche che lo rendono estremamente piacevole alla vista e al tatto e infine, grazie alle infinite combinazioni cromatiche che offre, il marmo risulta essere un materiale molto versatile in grado di valorizzare e rendere accoglienti sia ambienti rustici o retrò che ambienti minimal o ipermoderni.
Alla luce di quanto sopra, per quanto riguarda i principali usi del marmo nell’arredamento, con il marmo possono essere realizzati i seguenti componenti d’arredo:
Marmomac è la più importante fiera dedicata al marmo e all’intera filiera del settore lapideo, dall’estrazione alle tecnologie per la lavorazione della pietra, design e architettura.
La fiera si tiene ogni anno presso il polo fieristico della città di Verona. Per maggiori informazioni in merito alla fiera Marmomac di Verona suggeriamo di consultare il sito dedicato alla fiera del marmo.
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Arredamento di lusso in marmo alleggerito
Dedalo è un’azienda di Carrara che progetta e realizza oggetti monolitici di arredamento di lusso in marmo alleggerito, dal design contemporaneo. Il nostro obiettivo è riaffermare l’uso del marmo nel vivere quotidiano senza rinunciare, per motivi di peso, alla sua vocazione tridimensionale, proponendo forme scultoree ed estremamente coinvolgenti.
D.E.SIGN S.r.l.
Viale Galileo Galilei, 32
54033 Carrara (MS)
Italia
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Registro Imprese di Massa Carrara
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